IL Corso di Public Speaking | Parlare in pubblico
Cosa si impara in un corso di Public Speaking?
Un corso di Public Speaking insegna a parlare "bene" in pubblico.
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Public speaking è un termine inglese che significa infatti saper comunicare in pubblico o saper parlare in pubblico.
A cosa serve un corso di Public Speaking?
Un corso di Public Speaking serve a imparare a fare presentazioni brillanti ed efficaci che tengano il pubblico interessato.
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Il vero e proprio public speaking è quello che si fa ai convegni (comunicazione a una via).
Tuttavia la maggior parte delle persone che si iscrive a un corso di Public Speaking intende, giustamente, il saper comunicare in pubblico come un fatto di “esposizione comunicativa”. Ad esempio, sapersi destreggiare ed essere efficaci e accattivanti nella presentazione di progetti, gestione di riunioni, quando si fa formazione, o durante i colloqui con i clienti (comunicazione a due vie).
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Il corso di Public Speaking serve non solo nella propria attività professionale, ma anche nella vita di tutti i giorni, per acquisire una maggiore sicurezza e consapevolezza nella propria esposizione orale, migliorando l’efficacia delle proprie comunicazioni quotidiane in qualsiasi contesto.
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Trasversalmente il corso di Public Speaking è deputato a evidenziare e risolvere eventuali patologie comunicative.
Prossime date de IL Corso di Public Speaking
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TORINO - 15 /16 APRILE '23 €520 (€650 -20% early booking) Iscriviti ora
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ROMA - 27/28 MAGGIO '23 €520 (€650 -20% early booking) Iscriviti ora
Quali sono gli obiettivi de IL Corso di Public Speaking?
I principali obiettivi del mio corso di Public Speaking sono:
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Saper progettare, organizzare e gestire la comunicazione in pubblico
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Saper utilizzare le principali tecniche di Public Speaking
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Supportare i partecipanti nella gestione degli aspetti emotivi legati alla presentazione
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Sviluppare le capacità necessarie per stimolare e gestire il coinvolgimento del pubblico
Programma de IL Corso di Public Speaking
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✓ I PRINCIPI E I CARDINI DELLA COMUNICAZIONE
Il flusso della comunicazione: intenzione ed effetto; feedback
L’efficacia comunicativa e i tre canali comunicativi
Gli ostacoli e i fattori di distorsione della comunicazione: i filtri percettivi e il loro funzionamento Comunicazione a una via, comunicazione a due vie.
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✓ LA PIANIFICAZIONE DELLE PRESENTAZIONI
Le tappe per la preparazione di una presentazione in pubblico: analisi dell’audience, definizione dell’obiettivo; studio, selezione e organizzazione del contenuto; ecc...
Le parole: la “manomissione” delle parole, la mappa mentale, l’identificazione delle parole chiave La progettazione delle “nasty questions”
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✓ LA GESTIONE DELLA PRESENTAZIONE
L’arte oratoria fra talento e tecnica
La differenza fondamentale tra il “cosa” e il “come”
Le regole del public speaking: Respirare, Desiderare, Dare, “Forzare”, Esercitare
Autopercezione ed eteropercezione: la chiave per la “svolta”
Qui, ora e in questo momento: l’evento comunicativo avviene in diretta
I 25 punti cardine per comunicare efficacemente
Gli aspetti tecnici della comunicazione: progettazione, sintesi, modulazione, articolazione, ecc... L’utilizzo del canale visivo come elemento fondamentale di successo
La gestione delle tre fasi dell’esposizione: incipit, trattazione, chiusura
Come gestire gli aspetti emotivi: “sentire” il proprio corpo (respirazione, grounding, equilibrio, sensorialità)
Il linguaggio verbale e non verbale nel parlare in pubblico: le tecniche di rinforzo, la cura della relazione con l’uditorio e la presenza scenica
A ogni “distanza” la sua modalità
L’importanza della “geometria” nel public speaking
La conduzione del dibattito, l’ascolto attivo e la dimensione del silenzio
Il linguaggio del corpo: gesticolazione, postura e prossemica
L’uso della voce
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✓ LO STORYTELLING
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✓ LE CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE ONLINE
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✓ IL PIANO DI MIGLIORAMENTO INDIVIDUALE
Quanto costa un corso di public speaking?
E’ noto che i corsi di public speaking si trovano anche gratuitamente online.
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La strada più efficace per ottenere risultati soddisfacenti è però quella di seguire un corso in presenza, dove ci si mette a confronto e alla prova con un potenziale “pubblico”, rappresentato dagli altri partecipanti e dal docente.
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Un corso tenuto da un professionista con lunga esperienza (pratica, non solo d’aula) ha un prezzo che può oscillare dai 600 ai 1000 Euro.
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Il corso è un appuntamento durante il quale il professionista cede il proprio know-how e si impegna a fornire ai partecipanti strumenti pratici direttamente applicabili nella realtà, curando la personalizzazione partecipante per partecipante.
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IL Corso di Public Speaking ha un costo di € 650 ma attualmente siamo in "Early Booking" sia per Torino sia per Roma con uno sconto del 20% che porta il costo del corso a € 520 IVA inclusa.
Il corso include due intere giornate in aula, più il materiale mostrato e condiviso durante le lezioni e la possibilità di mantenerci in contatto anche in seguito.
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Quanto dura il corso di public speaking?
IL Corso di Public Speaking ha una durata di 14 ore suddivise in due giornate, ciascuna di 7 ore.
In questo lasso di tempo si riescono a frequentare tutte le dimensioni che caratterizzano la materia, analizzare concetti e tecniche dal punto di vista teorico e fare il giusto numero di, fondamentali, esercitazioni pratiche.
Quante persone partecipano ad ogni sessione del corso?
Il numero ideale per fare un lavoro accurato e con la giusta personalizzazione va dai 6 ai 12 partecipanti.
Vengono forniti dei materiali a supporto del corso?
Sì, al termine del corso di public speaking ai partecipanti viene fornita copia delle 100 slide proiettate in aula e una bibliografia di riferimento.
Potremo rimanere in contatto per consigli / suggerimenti di tanto in tanto anche dopo il corso?
Senz’altro, è previsto un servizio di post vendita con la possibilità di contattarmi direttamente.
Quali benefici si ottengono da un corso di public speaking?
Tra i benefici che è possibile trarre dal frequentare un corso di public speaking, si possono citare:
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Acquisire maggiore sicurezza in se stessi e saper essere brillanti nelle proprie capacità comunicative:
comunicare con sicurezza aiuta a comunicare anche la sicurezza stessa, con il risultato di “fare bella figura” generando impressioni positive nelle persone che ci stanno ascoltando.
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Saper “tenere” un pubblico:
è un’abilità, questa, che risulta essere molto utile e può fare la differenza in innumerevoli situazioni aziendali e personali (es. convincere un cliente a siglare un contratto, poter esporre il proprio punto di vista durante una conversazione, anche informale, ecc.).
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Saper organizzare qualsiasi tipo di discorso:
dopo aver frequentato il corso di public speaking saprai riconoscere ed evidenziare le "milestones" per trattare un argomento e sarai in grado di applicare la struttura comunicativa più adeguata per trasmettere al meglio i concetti corrispondenti).
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Skill fondamentale per i vari ruoli aziendali:
Si parla oggi sempre più spesso di soft skills, quelle capacità e competenze non prettamente tecniche che caratterizzano il modo in cui ci interfacciamo con gli altri sul luogo di lavoro (e per estensione anche altrove), come affrontiamo un problema, come gestiamo le attività che ci vengono assegnate, ecc. Il public speaking è diventata ormai una soft skill ineludibile in ambito professionale e non solo. A tutti i livelli è infatti richiesto avere una buona capacità espositiva e relazionale.
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Soluzione e distacco dalle patologie comunicative:
un corso di public speaking può avere anche una funzione “terapeutica”, aiutare a sviluppare una parlata pulita e accattivante.
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Migliorare il proprio stato ansiogeno nell’affrontare il public speaking:
9 persone su 10 vivono una qualche forma di disagio quando si ritrovano a parlare in pubblico:
ll corso di public speaking è la sede ideale per trattare queste ansie.
Chi può beneficiare di un corso di public speaking?
La risposta più facile per la domanda più facile: TUTTI! Se c’è una materia trasversale per eccellenza, questa è proprio il public speaking.
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Oltre, ovviamente, al manager, al middle management, al professionista, all’imprenditore e al politico, un corso di public speaking è utile per tutti, perché aiuta anche nella vita quotidiana a relazionarsi meglio con il prossimo e a saper partecipare meglio a una discussione di qualsiasi tipo.
Un corso in gruppo è efficace quanto un corso individuale?
Le due tipologie di corso non sono in antitesi o alternative tra loro, anzi, spesso si compensano e si integrano. Gli obiettivi infatti, così come le modalità di fruizione, sono diversi.
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Il corso è l’ineludibile e fondamentale punto di partenza. Il gruppo in apprendimento, infatti, è di grande aiuto per potenziare i risultati, non fosse altro per il loro contributo durante la fase di debriefing delle videosimulazioni (ma anche lungo tutto il percorso formativo).
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L’assistenza personalizzata one to one è invece fondamentale come follow up, come approfondimento e ottimizzazione delle proprie capacità espositive. Se per esempio un professionista si deve preparare a un importante evento comunicativo, l’assistenza personalizzata è sicuramente la scelta giusta. Ma anche in questo caso è consigliabile che si sia partiti con un corso e con un gruppo in apprendimento.
Cosa pensano del mio corso alcuni partecipanti ad edizioni passate?
Lavoro nel mondo della comunicazione e dello spettacolo da parecchi anni, ma il public speaking è sempre stato una delle mie più grandi paure, un mostro che ho sempre pensato non avrei mai superato. Grazie all'aiuto di Marco, già dalla prima lezione, sono riuscito a parlare fluentemente davanti alla telecamera e a sentirmi a mio agio. Grazie!
Mattia Ferrari
Art Director
Marco riesce con naturalezza a metterti di fronte ai tuoi limiti e blocchi emotivi in modo che tu possa provare ad affrontarli e superarli. Esperienza che ha superato ogni aspettativa sia nella formula vissuta con i colleghi in un contesto di team building, sia in quella di coaching individuale.
Mitia Cugusi
Managing Director MILEXIA ITALIA SpA
Il corso tenuto da Marco mi ha svelato un mondo che non conoscevo. Marco è molto coinvolgente e crea un bel clima nel gruppo dei discenti. E' curioso come emergano in modo quasi naturale le peculiarità caratteriali di ciascuno di noi, in un'atmosfera di empatia e non di giudizio. Questa esperienza mi è stata molto utile per la mia attività lavorativa, che include presentazioni a congressi e docenza universitaria. Dopo aver frequentato questo corso presto sempre molta attenzione alle strategie comunicative degli altri e cerco di far mie le modalità che ritengo più efficaci e gradevoli. Grazie Marco per questa proficua esperienza sia professionale che personale!
Valeria Micheli
Phd dirigente biologa
Dopo oltre vent’anni di attività nel mondo dell’arte, in cui mi sono occupato della gestione di una galleria classica, mi ero trovato ad un certo punto, a causa delle mutate condizioni di mercato, a dover modificare il mio approccio alla vendita.
Ora, da sette anni gestisco un’attività di divulgazione culturale, che ha come oggetto sempre l’arte; realizzo cioè dei video dedicati ad artisti contemporanei che è possibile vedere su Internet. Ciò mi ha permesso di aumentare enormemente il mio pubblico.
Il vero segreto che sta alla base di questo successo è un corso di “Public speech”, ossia di dizione per parlare in pubblico, tenuto da Marco Alberghini.
La sua capacità, oltre a insegnare le tecniche per aumentare l’efficacia di un discorso in pubblico, è stata quella di far emergere un talento che io avevo, ma che non conoscevo, non avendolo mai sfruttato, tanto da aver basato poi su quello tutta la mia successiva attività professionale.
Il suo corso è stato perciò fondamentale per la mia crescita professionale: senza di quello, semplicemente, non farei ciò che sto facendo.
Sergio Mandelli
Gallerista e divulgatore d'arte
Imparare a parlare in pubblico, dopo anni di relazioni a congressi e in contesti internazionali istituzionali, mi sembrava ridicolo! Ho partecipato al corso di Marco Alberghini, senza alcuna motivazione professionale, solo perché si teneva presso il mio dipartimento ed alcuni miei collaboratori lo seguivano. Invece...quante cose da mettere a punto nella mia esposizione! Ne ho fatto tesoro e certamente le metto in pratica con molta soddisfazione nei risultati!
Prof.ssa Maria Rita Gismondo
Direttore Microbiologia Clinica, Virologia e Bioemergenza dell’Ospedale Universitario L. Sacco di Milano
Nella mia vita professionale cominciavano a chiedermi sempre più spesso di parlare a convegni, a seminari a workshop e con molto pubblico, per descrivere i territori fotografati, per spiegare nel dettaglio il progetto che stava a monte delle immagini.
Il pubblico mi spaventava. Non riuscivo a spiegare con chiarezza, parlavo molto e troppo velocemente, ero a disagio e mi sembrava di trascurare l’essenziale tanta era l’ansia di dover concludere la mia presentazione che, riempivo di slide di testo ridondante. Speravo cosi che l’utente leggesse e non pensasse a me che ero lì.
Dovevo invece imparare a raccontare con grande calma perchè avevo grandi storie da raccontare.
Dovevo solo avere un metodo che mi insegnasse a respirare, a non mangiare le sillabe, a puntare i miei occhi negli occhi di tutti coloro che erano venuti ad ascoltarmi.
Con il corso di Marco Alberghini ci sono riuscita. Marco mi ha insegnato a stabilire una relazione particolare con il pubblico, una relazione che mi ha dato una sensazione di conoscenza perchè sono riuscita ad appropriarmi del mio lavoro e quindi a raccontarlo con naturalezza, con semplicità. Marco Alberghini emoziona con le sue lezioni e cerca di far si che anche tu allievo abbia voglia di emozionare con le tue parole. Del corso di Marco Alberghini mi è piaciuto quel gusto unico e appagante di catturare l'attenzione della platea.
Quel gusto oggi io lo provo.
Oggi so guardare in profondità, utilizzando il linguaggio verbale, proprio come faccio con la mia macchina fotografica: guardo in profondità dove altri tirano dritto.
Debora Sanna
Fotoreporter - Agenzia Officine Kairòs
Ho avuto la fortuna di frequentare un corso di Public Speaking tenuto da Marco anni fa. Per me è stata un’esperienza fantastica, che mi ha cambiato la vita! Oltre ad avermi regalato momenti di piacevole divertimento e conoscenza di colleghi con cui sono ancora in contatto, è stata una preziosa opportunità di fare introspezione e trasformare il mio terrore di parlare in pubblico in una skill professionale ed efficace, ora fonte di piacere e soddisfazione
Laura Gori
Founder & CEO Way2Global
Quali sono gli aspetti fondamentali del public speaking?

Public speaking: regole
Le regole del public speaking sono 5:
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RESPIRARE
è la madre di tutte le tecniche. Non si può comunicare bene se non si respira bene.
Respirare significa: abbassare le frequenze cardiache, iperventilare, modulare la voce, fare pause, pensare bene e meglio a quello che si sta per dire, ecc.
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DESIDERARE
ha a che fare con la motivazione. E’ chiaro che se sono motivato a raccontare una determinata storia sarò più efficace e più interessante.
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DARE
è legata indissolubilmente alla precedente: se sono motivato avrò anche voglia di raccontare e sarò quindi generoso.
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“FORZARE”
è la regola alla quale tengo maggiormente; bisogna capire che quando si parla in pubblico non si può parlare come se si fosse alla macchinetta del caffè o alla propria scrivania; il public speaking esige una parlata più esposta, più grande, più forte, più “agita”.
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ESERCITARE
come per ogni disciplina se non ci si esercita non si fanno progressi.
Public speaking: esercizi
Durante il mio corso di public speaking faccio, insieme ai partecipanti, molti esercizi “pratici”: molti di essi sono di derivazione teatrale, di conseguenza non sono facili da spiegare a parole ma vanno messi in pratica. Sicuramente un appuntamento fondamentale nel corso sono le videosimulazioni e gli esercizi di modulazione della voce fatti mediante il ricorso alla lettura di poesie e brani di prosa.
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Public speaking: tecniche
Le tecniche sperimentate ed evocate durante il corso sono molte, riassumiamone alcune:
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respirare tanto e bene, come già detto, è la madre di tutte le tecniche
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guardare le persone in faccia: “massaggiare” continuamente con lo sguardo il pubblico è fondamentale per tenere il pubblico con sé, rivolgendosi sempre a tutti i partecipanti
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modulare la voce: significa essere in grado di fare pentagramma della propria voce dandole colore, calore e intensità
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pulizia di movimento: ha a che fare con il corpo, con il controllo del corpo che è fondamentale nel public speaking
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saper utilizzare il canale visivo, ovvero far “vedere” quello che si dice. Un’immagine vale più di cento parole. Del canale visivo fanno parte le slide, le immagini, i video, le metafore, gli oggetti, ecc.
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regola del 3: è una struttura drammaturgica che consiste nel ripetere tre volte un aggettivo o comunque una parola per consolidare un concetto. Stessa cosa vale per tre aggettivi e per tre parole differenti.
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ripetizione binaria: si tratta di un’altra struttura drammaturgica, che consiste nel ripetere due volte una porzione di frase sempre per consolidare un concetto.
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essere consci del tempo: saper misurare il tempo è fondamentale nel public speaking. A ogni tempo e quindi fase del discorso corrispondono propri specifici obiettivi. Non bisogna “correre” per farci stare tutto, bisogna fare delle scelte, la comunicazione impone delle scelte.
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articolare: articolare le parole significa aver la capacità di pronunciare le parole sillaba per sillaba avendo cura di sostenere la sillaba finale. Obiettivo numero uno: far sentire bene cosa diciamo. Chi parla veloce, per esempio, articola male e si mangia le parole. Si tratta di una modalità che mal si adatta al public speaking.
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adattabilità al contesto: la comunicazione deve essere adattata al contesto al quale ci si rivolge. Non si può parlare allo stesso modo usando le stesse parole con pubblici diversi. Se parliamo ad un convegno scientifico di esperti in una disciplina, dovremo utilizzare un linguaggio accademico e più formale. Diverso se parliamo ad esempio un’assemblea pubblica con persone non esperte.
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saper definire con chiarezza gli obiettivi della propria comunicazione: gli obiettivi sono fondamentali per dare una direzione, per stare nei tempi. Sono un filo rosso all’interno del nostro speech
Come si impara a parlare in pubblico?
Gordon Bell, un guru di questa materia, diceva: “per imparare a fare public speaking bisogna….fare public speaking”, che vorrebbe dire: esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi, ma con consapevolezza tecnica. L’esercizio non deve essere fine a se stesso ma deve puntare ad applicare le tecniche apprese.
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Come creare un buon discorso?
Per creare un buon discorso bisogna innanzitutto dedicare tempo ed energie alla PROGETTAZIONE. L'evento comunicativo deve essere adeguatamente e minuziosamente progettato: bisogna essere molto solidi nei contenuti, in modo da potersi poi concentrare sulla modalità di consegna degli stessi.
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E’ altresì fondamentale l’organizzazione del discorso, la sua strutturazione, con l’identificazione e l’utilizzo di parole chiave che restino in mente. Si deve poi imparare ad usare frasi brevi e semplici, che rispettino il seguente schema sintattico: soggetto, predicato, complemento, punto.
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Mai divagare, stare molto attenti nell’utilizzare le perifrasi, gli incisi, le parentesi, il “di cui del di cui”. Sono tutte figure retoriche che appesantiscono il discorso e che distolgono dal focus, dal centro di ciò che vogliamo comunicare.
Come iniziare un discorso davanti al pubblico?
Anche questo è un punto centrale. Più il tempo dell’esposizione comunicativa è ristretto più l’incipit diventa fondamentale. Ogni manuale di public speaking ha un capitolo intitolato: “Come rompere il ghiaccio”.
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Diciamo subito che non c’è un modo più vincente dell’altro, ognuno ha la sua modalità, l’importante è essere diretti e iniziare subito con parole o dati di forte impatto, secchi, senza fronzoli. Mai e poi mai iniziare un discorso con: “Allora, ehm….sono…oggi vi parlerò di….”.
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Talvolta può essere utile iniziare con un battuta, oppure con una domanda retorica. Spesso è vincente iniziare con una decontestualizzazione, l’importante è non essere piatti e scontati.
Perchè così tante persone hanno paura di parlare in pubblico?
Sì, la maggior parte delle persone ha paura di parlare in pubblico, e in tutto il mondo oltretutto.
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Sentirsi tutti quegli occhi addosso può sicuramente agitare ed emozionare. Oltre all’emotività c’è il desiderio di fare bella figura, di fare una buona performance. Ma tutto questo guardarsi all’interno è disfunzionale alla comunicazione efficace che è, al contrario, tutta rivolta all’esterno. Siamo stati chiamati lì come esperti di quella materia: raccontiamola allora e stiamo bene insieme ai nostri uditori.
Come parlare in pubblico senza emozioni?
Questo è un punto centrale e davvero critico.
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Premesso che per gestire con piena padronanza le proprie emozioni sono necessari percorsi di altro genere e durata (psicoterapia, formazione teatrale, arti marziali), per smorzare l’emotività, in un corso di public speaking, si insegna prima di tutto a RESPIRARE, tanto e bene.
Poi si impara a utilizzare il “grounding”, ovvero posizionarsi in modo saldo a terra e riuscire a incamerare l’energia dai piedi e a scaricare le “mal tensioni” dai piedi. Questi due espedienti tecnici sono estremamente funzionali per gestire la propria emotività oltre, naturalmente, a tutto ciò che si fa e si dice nel corso che è utile per rassicurare e per esercitarsi.
Come superare la paura di parlare in pubblico?
Lo abbiamo visto, non è semplice affrontare e gestire la paura del pubblico. Utilissima a tal scopo è una buona e ampia respirazione e saper utilizzare il già citato “grounding”.
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Le persone che ci ascoltano non sono lì per crocifiggerci ma, la maggior parte delle volte, perché sono interessate a quello che diremo. Oltretutto va detto che nella stragrande maggioranza dei casi possiamo contare sulla buona educazione del pubblico che abbiamo di fronte, quindi in linea di principio non dobbiamo temere né aspettarci reazioni di rifiuto o disprezzo.
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Lo “switch” che si deve concretizzare è pensare e dedicarsi solo al pubblico, agli uditori, al loro benessere, allo stare insieme, senza affossarsi con autocritiche e autocastrazioni. La comunicazione è rivolta sempre verso l’altro e non verso noi stessi.
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Come costruisco la mia autostima parlando in pubblico?
E’ evidente che più andrà bene la mia performance comunicativa più la mia autostima aumenterà.
Avrò sempre meno paura di stare davanti a un pubblico.
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Questo percorso inizia con la videosimulazione e il suo debriefing; sentire i feedback dell'esperto e degli altri partecipanti rappresenta ovviamente una grande spinta alla nostra autostima e un ridimensionamento della paura di fare public speaking.
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Noi siamo sempre molto meglio di quello che crediamo, ma a volte abbiamo bisogno che qualcuno ci guidi nel portare alla luce quegli aspetti positivi che a volte ignoriamo o non sappiamo riconoscere.
Come fare il public speaking?
Il public speaking, ossia, provare un discorso, lo si può fare anche da soli in casa, molto meglio con l’utilizzo di una videocamera o almeno di un registratore.
Registrarsi e rivedersi aiuta a mettere in evidenza gli aspetti da migliorare, le indecisioni, le imprecisioni, così come ad identificare i punti di forza, ecc.
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Si può sfruttare ogni singola occasione comunicativa per migliorarsi: al telefono, in riunione, con i colleghi, con gli amici.
Come diventare public speaker?
Per diventare public speaker occorre:
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frequentare uno o più corsi di public speaking
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leggere e studiare la letteratura della materia
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esercitarsi continuamente da soli mediante l’utilizzo della videocamera
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misurarsi di fronte a un uditorio
Suggerimenti di letture propedeutiche all'apprendimento del public speaking
Ecco una selezione di letture che propongo ai partecipanti ai miei corsi per un approfondimento su tecniche, tematiche e modalità del public speaking:
Gordon Bell – Come parlare in pubblico…anche per lavoro. Come farsi ascoltare – Franco Angeli/Trend
Cesare Sansavini – Parlare in pubblico. Farsi capire, farsi ascoltare, persuadere il gruppo – Giunti Demetra
Paul Le Roux – Presentare per convincere. Strategie di presentazione – Lupetti
Dale Carnegie – Come parlare in pubblico e convincere gli altri – Bompiani
Ciro Imparato – La tua voce può cambiarti la vita – Sperling & Kupfer
Max Formisano – Public speaking per tutti – Rizzoli
Annamaria Testa – Farsi capire – Rizzoli
Cabrini, E. Galanti, G. Valpreda – Come parlare in pubblico e come gestire una riunione – Bridge
Alberto Lori – L’arte della comunicazione – L’Archivio
Carlo Majello – L’arte di Comunicare - Franco Angeli/Trend
Daniel Goleman – Intelligenza emotiva – Rizzoli
Alexander Lowen – Il linguaggio del corpo – Feltrinelli
Ugo Volli – Il libro della comunicazione – Il Saggiatore
Watzlawick – Beavin - Jackson – Pragmatica della comunicazione umana – Astrolabio
Hall – Il linguaggio silenzioso – Bompiani
Morris – L’uomo e i suoi gesti – Mondadori
Tony Buzan – Le leggi delle mappe mentali - Hoepli
Dario Fo – Manuale minimo dell’attore - Einaudi